Lisio, un piccolo comune della Valle Mongia, in provincia di Cuneo, offre lo spunto, in data 13 luglio 2008, per un'opera cabalinguistica che parte dal seguente titolo: CONCORSO "LISIO E LE SUE BORGATE".

In sostanza: partecipando all' estemporanea di pittura, chi scrive queste righe va ad operare in chiave cabalinguistica (leggasi il MANIFESTO della cabalinguistica) per ottenere un risultato pari a RISOLLECITARONO: ESEGUE BOSCO ; si prende così in esame il tema dei concorsi di questo tipo. Concorsi nei quali una giuria stabilisce quale siano le opere maggiormente significative. Nella norma i soggetti rappresentati nelle opere prodotte sul posto, dalla  mattinata al pomeriggio inoltrato, sono espressione figurativa di angoli suggestivi del paese ospitante la manifestazione pittorica. In quest'opera si ironizza sull'esecuzione che prevede invece (fatto inusuale, affidato ad un personaggio che non è difficile riconoscere nel maestro  Picasso, in pantaloncini corti e canottiera) l'esecuzione di un bosco ai margini del paese, e su una giuria che richiama ripetutamente l'esecutore che sta "sforando" oltre il tempo limite. In sostanza, la rappresentazione cabalinguistica mette in luce un mondo assai competitivo che in qualche misura rischia di mettere l'arte non già sul piano della rappresentazione di stati d'animo bensì su quello puro e semplice della gara, forte del premio che ne può scaturire. In foto, a seguire, si può vedere il retro dell'opera. In chiave ironica è stato detto, al momento della presentazione dell'opera stessa, che era necessario, in sede di valutazione, procedere a visionare dapprima il retro (per capire la struttura dell'opera, dove ogni lettera del titolo del concorso va a formare il CONTRO-TITOLO) per poi dare la valutazione complessiva. Sta di fatto che, in effetti, la sola vista della parte anteriore (che segue poi, sempre sotto, in foto) è limitativa della portata del messaggio comunicativo dell'opera. Come a dire: tutti gli altri quadri li potete giudicare in un colpo d'occhio, signori giurati. Nel concettuale, invece, possono essere utili strumenti complementari, alternativi.