CRONACHE CARAIBICHE

                    C R O N A C H E      C A R A I B I C H E

 

 

 

                                    Capitolo  I 

                                ( C a n n i b a l i )

                     

 

<< Chissà con che cosa camperemo! >>. Con codesto commento cinque cittadini costaricani cessarono, carenando canotto, circumnavigazione caraibica; chè, conseguentemente collisione con cargo cubano, cercarono costa cui convergere.

Con condivisibile costernazione cominciarono così coraggiosa convivenza con cannibali crudeli che cercavano carne cruda con convinzione. Cannibali che colsero, con curiosità, cinque costaricani che cucinavano conigli catturati chissà come .

Così cessò cottura. Con costaricani che, correndo come conviene, cercavano cespugli cosicchè, celandovisi, creassero cammuffamento.

Correre con clima caldo comportava calo che condizionò costaricani, consentendone cattura. Costoro credevano che cannibalismo comportasse cercare combinazioni culinarie complesse. Credevano cioè che, catturati, costituissero cibo che chef compiacenti cucinavano con certosina competenza. Cosicchè, costretti con catene, confabulavano con carcerieri cercando condono. Capivano, comunque, che cercare certune chances coi cannibali cozzava con ciò che chiameremmo cultura civile; comunque, considerando condizione carceraria, convennero col cercare corruzione. Cominciarono colletta: contarono cinquecento colòn costaricani. Consegnata codesta cifra come contante, constatarono curiosità. Certo, caspita! Costoro che capitali conoscevano? Chissà! Conveniva cercare cose concrete.

Constantino, cesellatore capace, custodiva collanina che costituiva cimelio; capirete!...con cammeo, cristallo, corindone. Costretto, consegnò ciò che Cornelia, cara consorte, conferì con comprensibili carezze. Costui comunque, cedendo collana, capì che cannibali consideravano cianfrusaglia ciò che costa caro; cosicchè, cavatesi cinque conchiglie calcaree (che celava,convinto cacciassero cefalee) Carlos capì che costoro certamente condividevano certe credenze che colleghi costaricani criticavano continuamente.

<<Caspita!!!>> commentarono contemporaneamente cinque cannibali che conducevano corvè carceraria. Che contentezza! Cominciarono curioso conciliabolo che culminò con collutazione. Chè ciascuno confidava, colpendo con calci, che conquistandosi complessive cinque conchiglie crescessero capacità che, concorderete, confinano con credenze cabalistiche che certune classi (carenti culturalmente) coltivano.

Complice combattimento che cannibali continuavano con caparbietà, Clodoveo colse chiavi che chiudevano carcere (così come catene), cogliendo circostanza classica: carceriere che, colpito, cessa capacità cognitive cadendo (che caso!); colle chiavi che continuano corsa cosicchè cadono (che combinazione!) consentendone caccia col calcagno che, con circospezione, Clodoveo conficcò, colla coscia, complice cancello corroso che creava capace condotto.

Così, coi cannibali che continuavano collutazione, Clodoveo coraggiosamente capeggiò compagni (Carlos, Constantino; che citammo. Cristobal, Chico; che codesto capitolo considera come comprimari) che, con circospezione, camminavano; con costui capofila.

 

 

                      Capitolo  II

                    ( C o y o t e s ) 

 

 

                              Cercarono capanna che consentisse confortevole campeggio, colla condizione che ciascuno, conteggiato con casualità, cooperasse cosicchè costantemente crepitasse caminetto. Chè, constatarono, col calore così creato, certuni canidi (conosciuti come "coyotes") cessavano categoricamente caccia. Consideriamo che, come carnivori, cerchino cibo; consideriamo codesto cibo carente, cosicchè chiunque capiti (coniglio, criceto, cittadino costaricano) costituisca cibo commestibile: con certe credenziali capirete come codesti costaricani cercassero calore continuo.

 

 

                    Capitolo    III

                  ( C i n g h i a l e )

 

 

                              Contestualmente conveniva cercare cibo, chè camminata che conclusero comportò calo che conveniva colmare. Così cominciarono caccia che culminò colla cattura che, convennero, comportò certamente ciò che (complice certa cultura conviviale) collima con ...camicia.

Che cosa catturarono?, chiederete: colossale cinghiale che, colpito colla cerbottana che Chico costruì con certune canne che crescevano colà, caricò Cristobal che coadiuvava Chico confezionando capsule che colmava col curaro. Capsule che consentivano caccia colla cerbottana.

Cristobal, caricato, cadde: cosicchè cinquanta capsule così confezionate cosparsero cinghiale che, credendole cadute chissà come, cominciò col cibarsene credendole ciliegie (causa color cremisi che contraddistingue curarina caraibica).

Così, col cinghiale che cadeva carponi, cominciavano catture consistenti: centocinquanta chilogrammi! Così commentò Chico che, come commerciante, certamente compensava carenze come cacciatore.

 

                      Capitolo    IV 

                        ( C h e f )

 

 

                              Colla calma che conviene cominciarono col costruirsi coltelli. Cosicchè crearono controfiletto, costata, coppa, culaccio. Con Chico che consigliava Constantino circa cottura che ciascuna combinazione comporta.

Cuoco certamente capace, Chico chiese cimento col cinghiale: concordarono che cucinasse. Convinti che, colle capacità che continuamente catalogava, confezionasse cibo conforme con canoni culinari. Chico chiese casacca;  chè, conformandosi  con certuni chef, convincevasi che conveniva confezionarla. Clodoveo collaborò col compagno cedendogli camicia col colletto coreano.

Combinandola coi calzoni color cachi che Constantino cedette, costituì caratteristico costume che condirono con cravatta corta; chè Cristobal consentì cimatura. Come compendio Chico capì che conveniva calarsi cappello, caratteristica che contraddistingueva certuni chef conosciuti.           

 

 

                      Capitolo    V

              ( C o l t i v a z i o n i ) 

 

                             

Come cucinava Chico? Così così. Con codesto commento certamente crediamo che capirete ciò che comportò cibarsi col cinghiale cotto colla cotica, che conferiva chissà che calorie; colle cozze che Constantino colse; coi ceci color caffellatte che crescevano colà; concludendo, costituiva cocktail che Cristobal citò come "catastrofico".

Constantino concordava con Cristobal che Chico come cuoco comportava colite, colecistite, calcoli. Convennero così col coltivare cavoli, carote, cicoria, cipolle. Cosicchè calava colesterolemia che, col cinghiale così cotto, crebbe. Così come cresce cibandosi colle cervella.

Comunque, constatarono che coltivare comporta conoscenze complesse circa cicli colturali. Compresero cioè che certa cicoria col caldo comincia crescita che conviene compensare colla cimatura. Così come capirono che coltivare cipolle con carente concimazione cozza coi canoni contadini che chiunque comprenderà. Cioè: crescita contenuta così come contenuto ciò che coglieremo. Cosicchè, consci che coltivare costituiva cimento continuo, convennero col considerarlo compatibile coi consumi, conciliandolo colla caccia. Conclusero comunque che conveniva coltivare ciò che conferisce comfort. Capendo che, consumando certuni cibi convivialmente creati, crescevano conflitti compromettenti certune capacità che coinvolgono ciò che chiamiamo cistifellea (così come colecisti).Col clima che colà consideravasi consono, crebbero conseguentemente coltivazioni congrue: caffè competitivi, con caratteristiche consone. Chicchi confacenti che consentivano combinazioni corroboranti. Consumati con calma compensavano carenze che, chiaramente, cagionavano contrarietà.

 

     

                        Capitolo    VI

                      ( C a p a n n a )

 

                 

      Considerarono codeste condizioni come coercitive; cosicchè ciascuno (conscio che conveniva conformarvisi) collaborava.

Collaborazione. Chiariamo cosa comportava: creare circostanze che consentissero costanti comforts. Cucinare, cacciare, coltivare, costruire canali, convivere col caldo che cresceva.

Chè, combatterlo comportava calzare capi confezionati con ciò che  certe capre,conosciute come "cashmere",(cosi' come certuni cammelli) concedono.

Constatato che codeste creature costituivano chimera, colà, convennero col costruire capanna confortevole che controllasse calore, catturandolo.

Capirete! Con Chico che come coibentatore collaborò con capaci costruttori costaricani!

Colla capanna così costruita Chico conquistò considerazione. Considerazione che crebbe col  collaudo che Constantino compì, colla collaborazione che Cristobal concesse. Costoro considerarono capolavoro ciò che Chico costruì.

Converrete: come criticarlo? considerando che come copertura combinò canne con ciò che chiamò calcestruzzo (che creò coi calcescisti cementati con creta); che costruì cinque confortevoli camere convergenti colla cucina, cosicchè ciascuna combinasse comfort con concentrazione; che creò caminetto cui confluivano consoni chicchi caffeinici cosicchè, crepitando,  catturassero calore. Considerato ciò crediamo converrete che criticare costui costituiva, casomai, calunnia.

 

 

                      Capitolo    VII

                  ( C o n c l u s i o n e )

 

 

                        Cronistoria: cominciammo codesto certame coi cannibali che cercavano cibo. Continuammo con cinque capitoli che ci convinsero che costoro cessarono caccia. Conclusione: che cosa comporterà codesto capitolo?

Chiariamolo: contrariamente con ciò che cogitammo (cioè che cannibali cessarono caccia) ci conviene chiarire che, convintisi che colle conchiglie conseguirono cantonata credendole (con cocciutaggine) chissà che, cominciarono colossale caccia che culminarono circondando capanna; cosicchè cinque cittadini costaricani creparono. Ciascuno colpito con cinque colpi (curaro con caffeina concentrata ciclopicamente) confezionati con capaci cerbottane.    Citiamo ciò come compendio che conclude, cupamente, codesto capitolo che, converrete, commuoverà chi col cuore condivise ciò che come cronisti catturammo .

 

 

Chiosa

 

 

Commemorandovi, cari costaricani caduti, constatiamo che cercaste, con caparbio convincimento, colvivando caffè, capitalizzazione confortevole, curandovi così caratterialmente. Ciononostante crepaste con complicità caffeiche. Complimenti comunque.

                 

 

 

C.C.C.  (Comitato Cronisti Curaçao )

 

 

TESTO SCRITTO da Marco Roascio

 

 

 

 

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