PRIMA E DOPING, ovvero il già visto

Si partì quindi dall'opera che voleva essere un saluto al Tour de France ed una riflessione sul mondo del ciclismo non di rado vittima del doping. L'opera LA TAPPA CUNEESE DEL TOUR DE FRANCE, di fatto non selezionata per la mostra "RI(BI)CICLO" curata dall'Associazione Artistica Novalis, diventa in qualche modo protagonista in virtù della "fermata" del corridore Riccò (e dell'intera sua squadra) proprio nel giorno precedente all'apertura dell'evento artistico allestito nella sala del Palazzo della Provincia di Cuneo, il 18 luglio 2008. In quel contesto viene invece presentata l'opera PRIMA E DOPING (2003) che si può vedere in foto, qui sotto. Realizzata su plastica trasparente per mezzo di pennarelli indelebili, raffigura una sorta di mostro contornato da una grande ruota di bicicletta. Un sondino lega (in basso a destra) la creatura "gonfiata" ad una sorta di alimentatore che garantisce il "nutrimento".  Nell'allestimento è stato aggiunto l'elemento tricolore del vessillo francese ed un asciugamano giallo (colore indissolubilmente legato alla corsa transalpina) fa capolino da dietro il pannello che sorregge l'opera. Forse abbandonato in fretta dall'ultimo espulso dal Tour?

La successiva foto è la stessa che è stata utilizzata dall'autore, nel contesto della mostra prima citata, per omaggiare il pubblico interessato alla tematica cabalinguistica. Attraverso una apposita cartolina fatta stampare dall'autore, si è portato il messaggio bivalente legato alla parola "stupefacente".

 

 

L'impegno artistico durante RI(BI)CICLO

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